La Ciociaria nella sua collezione di tesori può vantare la Certosa di Trisulti. Se capitate da queste parti dovete assolutamente vistarla.
Purtroppo rischia di essere chiusa…questo nostro post è la materializzazione della speranza che non accada.
Godetevi il verde della natura mentre attraversate uno dei paesaggi montani più belli del nostro territorio, baluardo della certosa. Perdete il vostro sguardo nei boschi di querce e nelle foreste secolari affacciati su gole e torrenti.
Una volta arrivati, varcate il portone di ingresso, prima però alzate gli occhi e notate il bassorilievo raffigurante San Bartolomeo, protettore dei certosini, mentre nella seconda arcata osservate una Madonna che porge del pane ad un monaco, opera del pittore Filippo Balbi.
Proseguite per il viale e lasciatevi trasportare dalla curiosità. Sul piazzale principale del monastero si affacciano il Palazzo medievale di Papa Innocenzo III, che ospita la Biblioteca con 25.000 volumi, e la facciata neoclassica della chiesa, intitolata alla Vergine Assunta, a San Bartolomeo e a San Bruno, fondatore dell’ordine certosino.
Concedetevi tempo dilatato per passeggiare nei due chiostri silenziosi e incantati. Il più piccolo racchiude il cimitero certosino, a sinistra potrete vedere la sala capitolare, entrate e camminate sul pavimento ad intarsio con fondo di noce scuro, osservate le pareti con otto quadri sulla Maddalena. Il grande chiostro, del 1700, invece, si trova su un piano più basso rispetto a quello della chiesa, ed è di stile Rinascimentale.
Entrate nella chiesa. Superata la porta, che divide lo spazio riservato un tempo ai fratelli coristi, ammirate il coro finemente scolpito, ricco d’intagli e figure zoomorfe, eseguito dallo scultore Jacobò, alla fine del XVI secolo.
Le pareti sono rivestite da tele del Balbi e del Battelli, mentre il grande affresco della volta, che raffigura la Gloria di Beati e Santi, è del Caci.
Immergetevi nell’antica farmacia del monastero, il luogo più affascinante e prezioso. Avrete la sensazione di essere tornati indietro nel tempo. Aggiratevi tra i mobili settecenteschi e le scaffalature in legno, guardate i vasi in vetro in cui venivano conservate le erbe medicamentose e i veleni estratti dai serpenti, leggete le antiche ricette di magici infusi che i monaci realizzano con erbe medicinali ed aromatiche coltivate nei loro giardini.
La fama di questo monastero è in parte legata proprio alla presenza della bellissima spezieria ideata da Filippo Balbi e affrescata dal pittore G. Manco con realistici trompe-l’œil di ispirazione pompeiana
Vivete con pienezza la vostra visita in uno dei Monasteri più belli dell’Italia centrale, divenuto Monumento Nazionale.
I prodotti tipici della Certosa sono i liquori a base di erbe, raccolte nei boschi circostanti e preparati secondo le antiche ricette dei certosini, in vendita nella liquoreria: amaro centerbe, alpestre, 1000 fiori, gocce imperiali. Sostate nel negozietto e comprate un prodotto fatto in casa dai monaci, c’è anche il miele.
Ricordate: la certosa, edificata nel 1204 per volere di Papa Innocenzo III che amava questo posto cosi solitario ed ideale per la preghiera, accolse i Certosini fino al 1947 quando vi subentrarono i Cistercensi, che ancora oggi danno il benvenuto ai visitatori.
Soggiornate presso l’Hotel Ambasciatori e chiedete tutte le informazioni per una fantastica escursione.
Lorenza