Leggendo distrattamente notizie sul web, scopro che alcuni dei borghi più belli d’Italia si trovano in Ciociaria. I paesi in questione sarebbero: Boville Ernica, Monte San Giovanni Campano e San Donato Val di Comino.
Mi ha fatto piacere saperlo ma di fronte ad annunci simili mi viene sempre di pensare che il nostro territorio è davvero poco conosciuto e ancor meno valorizzato. Credo che la Ciociaria sia adatta a un certo tipo di viaggiatore. E’ per “esploratori”. Il viaggiatore tipico della Ciociaria è quello che ama andare alla ricerca di posti “minori”, poco conosciuti, piccole perle che si distinguono non per quantità o magnificenza di monumenti, ma per pochi caratteri di valore storico e artistico che donano identità a un luogo (mura ciclopiche, cappelle con affreschi del 200, borghi medievali in pietra, castelli medievali ecc). Il viaggiatore che sceglie la Ciociaria è affascinato dalle “chicche” e ama percorrere itinerari meno turistici, probabilmente ama anche mangiare bene. Vi invitiamo a provare di persona! Dopo la vostra visita L’Ambasciatori Place Hotel vi aspetta per un aperitivo e un pomeriggio alla spa!
Comunque, tra i borghi promossi come tra i migliori d’Italia mi ha attirato San Donato Val di Comino. Pare che debba il nome al culto di San Donato d’Arezzo, vescovo e martire vissuto nel III sec., al quale i monaci benedettini dedicarono l’abbazia che oggi è il Santuario di San Donato. E’ intorno a questo edificio sacro che si sviluppò il borgo fortificato di Castrum Sancti Donati.
Cosa vedere. Ancora oggi San Donato è un borgo in pietra sospeso nel tempo, un intrico di stradine, vicoli, piazzette popolati da case antiche. Potete cominciare la vostra visita salendo per Via Maggiore, dove è possibile vedere la pietra detta “dello scandalo” (XVI sec.) perché vi si sedeva sopra il debitore insolvente. Mentre camminate ammirati i passaggi coperti tra un vicolo e l’altro, nel paese sono chiamati spuort´. Uno da vedere è quello di Fra Tommaso, illustrato da due pitture sulla vita del frate. In Piazza Coletti, invece, fermatevi un po’ davanti la meridiana del 1891. Entrate, poi, nel cuore del borgo medievale attraverso Porta dell’Orologio del XIII sec.. La leggenda attribuisce le tre croci sotto la porta a tre briganti qui impiccati nel XVI sec. Da qui scalinate e vicoli suggestivi vi porteranno a Largo San Donato, dove si trova il Santuario. Qui si erge la Torre del XIII sec., simbolo del paese, costruita dai conti d´Aquino. Esplorate ancora il borgo antico intorno al santuario e, sguardo all’insù, cercate lo spuort’ delle Origini, con le sue travi di legno vi conquisterà. Passate poi l’Arco di San Donato (XIV sec.) dalla struttura a sesto acuto, tipica del tardo gotico e andate alla ricerca del duomo, di origine trecentesca ma poi ampliato nel Settecento. All’interno, sotto l’altare maggiore c’è un’urna che custodisce il corpo di Santa Costanza. Di fronte al duomo fermatevi a guardare Palazzo Quadrari: ha una facciata ottocentesca e epigrafi romane lungo la parete dello scalone d’onore. Durante la vostra passeggiata, osservate le chiavi di volta che adornano i palazzi, identificavano il ceto sociale della famiglia. Invece i mascheroni, che trovate dipinti su alcuni portali, avevano lo scopo di allontanare il “monacello”, il folletto locale, fantasma di un bambino morto, presente nel folclore meridionale.