Il giorno di San Biagio a Fiuggi è un giorno speciale, un giorno di festa, le scuole rimangono chiuse e il paese fin dal risveglio è preda di un frizzante fermento in attesa del falò delle “Stuzze” della sera.
Grandi e piccoli amano vivere il centro storico del paese respirando l’atmosfera della fiera, con il suo odore inconfondibile, fatto di zucchero bruciacchiato e fumo di brace.
Zucchero filato, noccioline tostate o immancabili panini con salsiccia sono compagni irrinunciabili di ogni fiuggino che si rispetti nella giornata in onore del patrono.
Spesso, nelle settimane che precedono la festa, i bambini vengono coinvolti nella costruzione di alcune Stuzze: tronchi, rami e “capannoni”, cioè strutture in legno, di varie forme e dimensioni, alcune riproducono mirabilmente costruzioni come il Comune e la statua della Madonnina. E’ una grande gioia vedere le proprie creazioni protagoniste nel giorno dedicato al santo.
Anche l’Ambasciatori Place Hotel celebra il 3 febbraio.
Quel giorno tutto ruota intorno al falò. Dopo la sfilata composta dei fedeli che porta la statua del santo in processione, arriva il momento del fuoco. Un silenzio carico di attesa precede l’accensione delle Stuzze…quando la prima fiamma spavalda si eleva al cielo, sprigionando tutta la sua energia , cattura centinaia di occhi rapiti ed entusiasti. Non si tratta solo di una rievocazione, ognuno stretto al proprio vicino, intabarrato nel proprio giaccone, con naso e guance arrossate dal freddo, sa che in quel preciso momento sta celebrando la propria storia, la propria identità, il sentirsi parte di una comunità, nonostante tutto. Non è un semplice rito ma una affettuosa tradizione, durante la quale si tocca con mano il filo che lega la propria storia con quella di chi ci ha preceduto e che ci portiamo stampata dentro.
Le tradizioni folcloristiche di un paese hanno sempre un grosso fascino su di me. Si fa sempre un gran parlare della perdita della memoria, delle usanze, della storia…ma bisogna riconoscere che in Ciociaria le tradizioni ancora sono parte integrante del dna.
I miei amici di Fiuggi raccontano che questa tradizione è legata ad antichi riti pagani di purificazione ma celebra in particolare un evento storico: siamo agli inizi del 1298, Fiuggi si chiamava Anticoli di Campagna ed era feudo della nobile famiglia Colonna, in guerra con i nemici storici, i Caietani, padroni di importanti possedimenti in tutta la Ciociaria. La rivalità tra le famiglie si manifestava spesso con tentativi di conquista delle terre altrui. Si tramanda che i Caietani avessero deciso di attaccare Anticoli di Campagna proprio la sera del 2 febbraio, mentre gli abitanti si preparavano a festeggiare la Candelora con l’accensione delle Stuzze. Pare che le milizie arrivarono in paese di notte e, scambiando i falò delle Stuzze per un incendio, se ne andarono rinunciando all’attacco. L’indomani la città, venuta a conoscenza dello scampato pericolo, elesse il santo del giorno, san Biagio, a patrono di Anticoli.