La fragola è un frutto talmente simpatico, la sua forma e i colori mettono allegria. Poi fa venire in mente subito la bella stagione. Nell’antica Roma per tradizione si mangiavano le fragole in onore di Adone. Il mito racconta che Venere pianse per la morte di Adone e le sue lacrime, piovute sulla terra, si trasformarono in piccoli cuori rossi.
Nel Lazio c’è una bellissima cittadina che ha legato il suo nome indissolubilmente alla fragola: Nemi.
Biscotti, crostate, torte, marmellate, gelati…le fragole sono regine indiscusse di diversi dolci della cittadina laziale, naturalmente dominano anche assolute o con la panna!
La fragola è un frutto di bosco. Si può trapiantarla e coltivarla anche altrove ma non cresce ovunque. Nella valle del lago di Nemi c’è un microclima particolare che consente di avere ottimi risultati con questa coltura, senza fare uso di prodotti fitofarmaceutici.
Richiede molta pazienza e impegno. Per ogni chilo di fragole raccolte, sono ore di lavoro. Lavoro duro e delicato, da sempre affidato alle mani delle donne: ecco perché le protagoniste della Sagra sono ‘le fragolare’, che sfilano in corteo per il paese abbigliate con l’antico costume tradizionale.
Ogni anno la prima domenica di giugno a Nemi si svolge la Sagra delle fragole. Il paese si tinge di rosso e è animato da un’allegra atmosfera. Vale la pena partecipare a questa dolcissima sagra; anche la visita del paesino non vi deluderà. L’appuntamento è al 7 giugno per una domenica tutta da assaporare.
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