Lo ammetto: ho conosciuto il rugby grazie agli All Blacks, i quindici giocatori in completo nero che prima di ogni incontro eseguono una haka, una particolare danza Maori. Uomini enormi piegati sulle ginocchia si battono le mani sulle cosce, sul petto e pestano i piedi con forza, intonando parole che hanno a che fare con la morte e la vita.
Un rito straordinario e decisamente particolare, soprattutto se associato allo sport. E’ stato amore a prima vista! Poi ho scoperto che la squadra della Nuova Zelanda è la più forte al mondo, seguita da Australia, Francia, Sud Africa, Inghilterra, Irlanda…l’Italia non è proprio ai primi posti, il nostro Paese tradizionalmente è legato ad altri sport, ma abbiamo una nazionale bellissima e vale la pena seguire qualche partita.
A guardarlo il rugby è uno sport per veri duri, c’è poco da fare. Scontri fisici, mischie, lotte…eppure non c’è mai violenza e soprattutto c’è grande lealtà. Il rugby è famoso per la lealtà. La conquista della mèta poi è così appassionante e sembra una metafora della vita, dove si tende verso una meta e bisogna conquistarla con fatica, sacrificio, impegno. E’ così poetico il rugby!
E’ per questo che sono contentissima di sapere che dal 2 al 9 agosto la nazionale di Rugby italiano sarà a Fiuggi, una delle tappe per finire la preparazione ai Campionati mondiali che si terranno a settembre in Inghilterra.
Assolutamente da vedere.
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