Un polmone verde a pochi passi da casa
Qualche domenica fa ho avuto il piacere di visitare il Bosco di Paliano, a pochi chilometri di distanza da Fiuggi. Si tratta di un’area attrezzata (anche se è riduttivo definirla così!) all’interno di un meraviglioso bosco secolare di 30 ettari. Inizialmente ho pensato si trattasse di una riapertura della famosa Selva di Paliano, un luogo che affiora nei miei ricordi di bambina in quanto meta della mia prima gita scolastica.
In realtà il bosco è vicinissimo alla Selva ma non è lo stesso luogo, anche se altrettanto magico e bello.
Quando si lascia la strada asfaltata per svoltare verso l’ingresso del parco attraversando una stradina sterrata, ci si comincia ad immergere in un luogo incantato, al di fuori del traffico e dei rumori della città.
Un piccolo prefabbricato in legno, utilizzato come biglietteria e info-point, ti accoglie con questa frase: “Non ereditiamo la Terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli”. Si tratta di un motto dei nativi americani per ricordare a tutti che non è la natura che deve adattarsi all’uomo ma l’uomo che dovrebbe adattarsi alla natura, sfatando la convinzione che il luogo in cui viviamo sia di nostra proprietà.
Sono tantissime le attività, per grandi e piccini. che si possono fare all’interno del Bosco di Paliano (area picnic, noleggio bici, tiro con l’arco, passeggiate a cavallo, falconeria, spazio per gli amici a zampe ecc.) ma per questo vi rimando al sito ufficiale o alle pagine social.
Quello che mi piacerebbe descrivere invece sono le sensazioni che ho provato durante il tempo, purtroppo troppo breve, trascorso all’interno del bosco.
Oltrepassata la biglietteria, si snodano una serie di stradine, o meglio sentieri, che attraversano tutta l’area. Non mi piace seguire le frecce, solitamente amo perdermi tra i boschi; l’avrei anche fatto ma purtroppo non sono sola e il mio accompagnatore è restio a lasciarsi andare e ad immergersi nella natura e vuole seguire pedissequamente le indicazioni. Non mi faccio in ogni caso distrarre da ciò e la mia mente rimane concentrata su questo luogo incantato: alzo gli occhi al cielo gustandomi l’ombra degli alberi che lascia appena intravedere la luce del sole; osservo le specie di fiori che popolano il bosco e apprezzo l’unico rumore che si sente: la natura stessa.
Io che amo camminare e mi capita spesso di ritrovarmi tra le montagne e i boschi non ci faccio granché caso; il mio accompagnatore, più cittadino, nota subito che non sono presenti cestini per i rifiuti. La mia domanda nasce spontanea: “ma tu solitamente nei boschi trovi cestini per i rifiuti?”
Apprezzo molto il fatto che, nonostante ci sia stata la mano dell’uomo, al bosco di Paliano la natura è rimasta la protagonista indiscussa, che con le sue meraviglie riesce ancora ad affascinare anche coloro che non tollerano l’erba sulla schiena o l’insetto che ti cammina sul braccio.
Ci sarebbe ancora tanto da descrivere ma ancora meglio sarebbe scoprirle di persona: la panchina rossa, simbolo contro la violenza sulle donne, con la sua cornice; la biblioteca in transizione; le tracce belliche della seconda guerra mondiale ecc. Non vedo già l’ora di tornarci e consiglio a tutti voi di perdervi e percorrere i 5 km di sentieri che si snodano all’interno del bosco. E se non sapete dove dormire: